Vinicio Marchioni come Bonolis: nascondono lo stesso dramma

Vinicio Marchioni è un noto attore italiano conosciuto soprattutto per il suo ruolo in Romanzo Criminale. Da molti anni alterna cinema e televisione, nel suo passato però c’è un dramma in comune con Paolo Bonolis.

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Vinicio Marchioni -political24

Vinicio Marchioni è un attore  che forse tutti ricordano come il Freddo di Romanzo criminale.

Ancora ragazzo ha scoperto la sua vocazione per la recitazione e l’ha inseguita con grande tenacia, riuscendo a sfondare in questo campo, ottenendo riconoscimenti e popolarità. Nel suo passato però c’è un problema in comune con il conduttore di Avanti un altro!

L’amore per il cinema e la tv di Vinicio Marchioni

Come dicevamo questo interprete ha fatto il botto con una serie tv risalente al 2008 diretta da Stefano Sollima: Romanzo Criminale, ispirata alla vera storia della banda della Magliana. L’anno seguente ha partecipato a un film importante, presentato alla 67° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, 20 sigarette, tratto dal libro scritto da Aureliano Amadei, uno dei superstiti della strage di Nassiriya.

A breve, il 21 e 28 giugno, sarà nuovamente sul piccolo schermo su Sky Cinema con Alfredino – Una storia italiana, dedicato alla vicenda drammatica di Alfredino Rampi, il bimbo caduto in un pozzo artesiano nel 1981, una vicenda che ha segnato la nostra storia. Lo vedremo nei panni di Nando Broglio, il vigile del fuoco che cercò di fare compagnia al piccino intrappolato. Prima di affermarsi ha affrontato un dramma. Quale?

La lotta contro la balbuzie

Si tratta di qualcosa vissuto in prima persona anche da Paolo Bonolis, come lui Vinicio era affetto da balbuzie. A La Città di Salerno ha raccontato che il problema si è presentato quando aveva 4 anni. Per lui si trattava di un difetto ereditato dal padre e dal nonno. Il logopedista gli aveva detto che non era un caso grave e che doveva solo prendersi il tempo giusto per far uscire le sillabe.

A causa della balbuzie è stato bullizzato a scuola, a 19 anni però gli è venuta la passione per la recitazione non ha permesso che il fatto di tartagliare un po’ lo fermasse, è tornato, con più impegno, dal logopedista, ha eseguito per bene tutti gli esercizi di respirazione, intonazionee, ec… Quando a 22 anni è entrato nella scuola di recitazione è migliorato ancora, dopo un anno, quando leggeva il copione non inciampava più sulle parole.

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La balbuzie è un’anomalia” sostiene l’attore che ha deciso di parlarne per le tante famiglie o persone con lo stesso problema. Infine ha raccomandato a tutti una buona dose di autoironia e leggerezza come chiavi per sopravvivere e superare le difficoltà.

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