Siamo nel 2023? Incredibile ma vero: in alcune parti del mondo NO

Eh no, non in tutte le parti del mondo siamo nel 2023: c’è chi vive nel passato e chi addirittura nel futuro!

Cos’è realmente il tempo? Se lo sono chiesti nei secoli davvero tantissimi filosofi, scienziati, artisti e teologi e ognuno è giunto, giuste o sbagliate che siano in questo caso non importa, alle proprie convinzioni. Ma tranquilli, non le ripercorreremo qui tutte, non ci sarebbe davvero il tempo per farlo, fatto sta che la concezione stessa che noi abbiamo del tempo è un fatto al contempo oggettivo e soggettivo, divino e umano.

Mondo, 2023
Mappa del mondo: inizia il 2023 (political24.it)

Sappiamo perfettamente, infatti, che il tempo scorre e che noi in quanto esseri imperfetti non possiamo fare nulla, se non accettare il suo lento ma costante fluire, in una sorta di dimensione immateriale che ha un fortissimo impatto sulla nostra vita. Eppure, ci accorgiamo del tempo che passa perché tutto si sviluppa, nasce, cresce, matura e poi muore.

E per dare un senso a un fenomeno apparentemente inspiegabile destinato a travolgerci inesorabilmente, l’uomo si è inventato lo scandire del tempo con secondi, minuti, giorni, anni e perfino un tempo prima e dopo Cristo. Insomma, il tempo nella sua forma didascalica è frutto dell’ingegno umano e proprio per questo estremamente variabile e vulnerabile. In questo istante, infatti, in tutto il mondo tutti i popoli non stanno vivendo il 2023: c’è chi vive nel passato e chi nel futuro.

Alla ricerca del tempo perduto

Diciamo pure come ogni Paese segui e adotti un proprio calendario di riferimento che per la maggior parte del mondo corrisponde a quello gregoriano introdotto da papa Gregorio XIII, il 4 ottobre 1582. Non tutti le Nazioni, però, vi hanno aderito, tant’è che la prima grande e importante differenza riguarda ad esempio il Natale “occidentale” e quello ortodosso, che si festeggia in Russia e non solo il 7 gennaio, seguendo proprio il calendario giuliano, promulgato addirittura da Giulio Cesare. Ma non è l’unica differenza significativa.

Calendario nel mondo
Non è iniziato per tutti, il 2023 (political24.it)

Nei paesi islamici, ad esempio, come Marocco, Tunisia, Egitto, Arabia Saudita, Iraq e Qatar si segue il calendario islamico, cioè un calendario basato sul moto della Luna che ha inizio dal lontano venerdì 16 luglio 622 del calendario giuliano, quando Maometto compì l’Egira, ovvero l’esodo di Maometto insieme ai primi musulmani dalla Mecca. Nel Medio Oriente, quindi, oggi corre l’anno 1444!

Ma non finisce qui. Spostandoci verso il cuore dell’Asia, il calendario nazionale indiano, indica che il paese di trova nell’anno 1945, frutto di una sottrazione dal calendario gregoriano di 78 anni. Il Comitato di Riforma del Calendario introdusse il calendario nel 1957 come parte dell’Annuario Indiano e Almanacco Nautico per eliminare ogni conflitto di tipo religioso tra i vari culti presenti nel Paese in modo da armonizzare ogni pratica sotto il segno di unico calendario.

Ma nel subcontinente indiano c’è anche chi vive nel futuro rispetto a noi, come in Bangladesh, Nepal e alle Maldive, dove vige il Vikram Samva, ovvero un calendario lunare indù in anticipo di 56,7 anni rispetto al calendario gregoriano, tant’è che in questi paesi si è già festeggiato il 2079!

E per finire, c’è ancora chi non ha mai diviso il mondo e il tempo con la nascita di Gesù Cristo e vive in un’era lontanissima da noi, dove tutto ha avuto inizio. Il calendario ebraico, infatti, conta gli anni proprio dal principio o dal momento zero, quando il mondo venne creato nel lontanissimo 3760 a.C. Proprio per questo, l’anno ebraico corrente è il 5783.

Articolo di Karola Sicali

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