La guerra delle religioni | Sale la tensione: cacciato un pezzo grosso della Chiesa

In queste ore sale la tensione all’interno dei territori più caldi e instabili degli ultimi anni. E anche la religione diventa un affare di Stato.

Fenomeni irredentisti ci sono da sempre e ce ne saranno ancora, motivo per cui gli assetti geopolitici che conosciamo e con cui abbiamo familiarizzato, in realtà, sono soggetti al mutare non tanto del tempo, ma delle azioni dell’uomo. Così, soprattutto a cavallo tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, nell’Europa dell’est con la dissoluzione della Jugoslavia si verificarono atroci guerre d’indipendenza.

Una chiesa ortodossa
Una chiesa ortodossa (Political24.it)

Sarebbe una storia lunghissima da trattare, dalle mille sfaccettature e contraddizioni. Basti sapere, in questa sede, che tra queste lotte per l’indipendenza il 17 febbraio 2008, il Kosovo, Stato principalmente composto da albanesi, si autoproclamò indipendente dalla Serbia. Da allora, però, non solo la Serbia non ha mai riconosciuto lo Stato del Kosovo, ma la comunità serba che vi risiede lamenta un atteggiamento discriminatorio nei loro confronti.

Questa estate, solo per citare l’episodio più recente, le targhe automobilistiche avevano causato una crisi diplomatica e militare al confine tra Serbia e Kosovo, proprio perché Pristina aveva reso fuori legge le auto circolanti con targhe serbe. Ma non solo. Da qualche giorno le forze armate della Serbia sarebbero in stato d’allerta massimo per le presunte minacce e provocazioni del governo kosovaro ai danni dei serbi a seguito dell’arresto, ritenuto ingiustificato, di tre uomini di nazionalità serba. Ma cosa accadrà ora che il Kosovo ha bandito da Pristina il Patriarca Porfirije?

Pristina contro il Patriarca Porfirije

Secondo la Chiesa ortodossa serba, sarebbe stato impedito al Patriarca Porfirije di entrare prima di Natale nel patriarcato di Pec. Come riportato dai media locali, questa decisione è stata ritenuta ancora dalla Chiesta ortodossa serba estremamente discriminatoria.

Il patriarca serbo
Il patriarca serbo Porfirije (Political24.it)

Motivo per cui, il Patriarca Porfirije ha invitato le autorità di Pristina a “smetterla di calpestare i diritti umani e le libertà religiose dei serbi ortodossi, che vivono in quella provincia, nella terra dei loro antenati da almeno 1.500 anni ininterrottamente”. Specificare come i serbi vivano da sempre in quella regione che ora è sotto il controllo dei kosovari, dimostra in parte la condizione e il sentimento di “sopruso” abbastanza manifesti dei serbi. In altra parole, non sono dichiarazioni neutre; al contrario, contengono un sottotesto dalla facile interpretazione.

Fatto sta che comunque la situazione resta tesa, almeno finché Pristina continuerà a vietare l’accesso al patriarca Porfirije che comunque “Non rinuncia alla sua intenzione di servire Dio presso il Patriarcato di Pec e si aspetta che questa decisione estremamente discriminatoria venga ribaltata”, ha affermato la Chiesa ortodossa serba. Il leader della Chiesa ortodossa ha aggiunto che “prega Dio per la pace e la buona volontà tra i popoli” e che “prega in particolare che prevalga la pace tra serbi e albanesi in Kosovo e Metohija, dove hanno vissuto insieme per secoli”.

Articolo di Karola Sicali

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