Pif celebra l’arresto di Mattia Messina Denaro | Cosa vuol dire 800A?

Anche Pif non ha perso l’occasione sui social di celebrare l’arresto di Matteo Messina Denaro, il superlatitante da ben 30 anni. Ma cosa vuol dire dire 800A?

Oggi si è scritta una giornata importantissima di storia contro la Mafia. Dopo 30 anni, l’uomo imperdibile e imprevedibile, quello collegato ai fatti più atroci di Cosa Nostra, come le stragi di Capaci e Via D’Amelio, dove hanno perso rispettivamente la vita il giudice Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, o ancora l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo nell’acido a causa del padre pentito di Mafia, è stato catturato.

Pif e Denaro
Pif e l’arresto di Matteo Messina Denaro (political24.it)

È finita, infatti, oggi a Palermo la latitanza di uno dei più importanti boss mafiosi, stiamo parlando di Matteo Messina Denaro, detto “U Siccu”, il secco siciliano. Come riportato da fonti accreditate dall’Ansa e anche dai tantissimi video soprattutto amatoriali che stanno girando sulla rete e sui social in queste ore. Il capomafia di Castelvetrano (Tp) è stato arrestato dai carabinieri del Ros all’interno della clinica privata Maddalena di Palermo.

Matteo Messina Denaro, infatti, si trovava nella struttura palermitana “per sottoporsi a terapie”, ha dichiarato il comandante del Ros dei carabinieri, Pasquale Angelosanto. E così poco è bastato da quel lontano il 1993 per rintracciare uno degli uomini più pericolosi di sempre.

Pif celebra in maniera tutta sua la cattura di Matteo Messina Denaro

Tra i tanti messaggi sui social, non poteva non comparire proprio quello di Pif. Il regista, giornalista e scrittore in tutti questi anni è sempre stato in prima linea per la lotta contro la mafia.

Prima, grazie alla realizzazione dell’applicazione per smartphone “NoMa” che consente, tra le altre cose, di conoscere tutti i luoghi in cui si sono consumati gli omicidi più efferati per mano mafiosa a Palermo, alla scoperta così, grazie anche ad attori e comici siciliani come Luigi Lo Cascio, Isabella Ragonese e Ficarra e Picone, dei tanti uomini e donne coraggiosi che hanno servito il nostro Paese perdendo la vita e poi grazie a un gioiello di pellicola, intenso e sincero che ha spiegato cosa fosse la mafia filtrata attraverso gli occhi di un bambino.

Stiamo parlando, ovviamente, del suo capolavoro cinematografico per eccellenza, “La mafia uccide solo d’estate”, seguito poi da “In guerra per amore”, un film invece alla scoperta della radice mafiosa in Sicilia dopo la seconda guerra mondiale. Insomma, Pif non poteva di certo non celebrare l’arresto di Matteo Messina Denaro sui social. E lo ha fatto in una maniera molto particolare.

“Abbiamo chiuso il nostro definitivo “800A”, a quella generazione di mafiosi!!!”, ha scritto Pif su Twitter. Ma cosa vuol dire esattamente 800A? Si tratta di un’espressione camuffata, per un più scurrile, ma sintomatico, sincero e verace “Suca” tutto palermitano, ma che col tempo ha trovato il favore di tutti i siciliani, che si poteva e si può trovare ancora oggi scritto su moltissimi muri da solo o in un murales più complesso. In altre parole, si camuffava la parolaccia con una sorta di acronimo, ovvero “800A”.

La S si chiude per diventare un 8, la U e la C vengono arrotondate fino a trasformarsi in due zeri e la A rimane. È un significante che si appropria del significato, 800A di per se non significa nulla”, ha scritto nel 1990 lo scrittore palermitano Fulvio Abbate nel suo libro “Zero Maggio a Palermo”, spiegando di fatto come un codice di per sé vuoto abbia assunto un valore così particolare e identificativo di un’intera città nel corso degli anni, tant’è che tutti gli street-writers hanno dato una nuova veste grafica al termine.

“Per me Suca è veramente la quintessenza del vivere a Palermo”, aveva dichiarato all’Ansa Rosamaria Carini che, insieme a Fulvio Abbate e ad altri autori ha curato il libro “800A” ovvero “Suca, Storie di un esclamativo poetico”, edito da Qanat. “Ricordo che quando comparvero i primi blocchi antiterrorismo a Palermo, il Comune fece un bando di gara per il progetto che doveva decorare i blocchi. Ha vinto quello che scrisse in modo stilizzato Suca. Ma cosa potremmo dire noi a un terrorista che viene a suicidarsi a Palermo? Suca”. “Suca”, così, perde in toto la sua componente triviale, per restituire dignità e dissenso a una città come Palermo che si oppone alla Mafia e festeggia la cattura di Matteo Messina Denaro.

Articolo di Karola Sicali

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