Mario Giordano, dopo anni la verità sulla sua voce: la confessione è tristissima

Mario Giordano ed una carriera da giornalista iniziata prestissimo. La passione l’ha guidato a scegliere la sua strada. Quella stessa passione che mette nei suoi articoli e nelle conduzioni dei suoi programmi. Passione, competenza e senso critico che non lo hanno messo al riparo da situazioni che gli hanno arrecato una grande sofferenza. Quali situazioni?

Il suo volto sembra accompagnarci da sempre. Probabilmente sarà per il fatto che appena conseguita la Laurea in Scienze Politiche all’Università di Torino, ha immediatamente iniziato a fare ciò che più amava fare: scrivere. E da quel momento si è messo in moto un meccanismo, non casualmente virtuoso, che lo ha portato a diventare una delle firme più importanti del nostro giornalismo.

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Mario-Giordano-Political24.it (Fonte: Google)

Sono passati decenni da quegli emozionanti esordi ma, ancora oggi, la passione per la professione di giornalista è rimasta intatta in Mario Giordano. Così come è rimasta intatta quella sua naturale tendenza a viaggiare contro corrente, uno di quelli che “viaggia in direzione ostinata e contraria“, come l’avrebbe definito Fabrizio De Andrè. Sempre. Una maniera di fare giornalismo che è sempre stata la sua forza.

Non ha mai temuto di essere attaccato per le sue idee, ma quando il motivo dell’attacco era ben altro, addirittura la sua voce, questo gli ha comportato una grande sofferenza. Perché?

Mario Giordano, il video e la voce irrisa

La sua passione è sempre stata la carta stampata, il suo giornalismo quello scritto, prima con la macchina da scrivere e poi con il computer. Al video, alla conduzione davanti alle telecamere non ci aveva minimamente pensato e quando Gad Lerner lo ha quasi costretto ad andare in onda, non sarà stato felicissimo. Lui che la vera felicità la provava soltanto scrivendo le schede del programma Pinocchio, condotto proprio dal giornalista libanese naturalizzato italiano.

Il grande momento è arrivato, l’esordio davanti alle telecamere è finalmente avvenuto. Anche se il suo timbro di voce sembrava non farlo stare molto tranquillo. Quel suo timbro di voce così particolare diventa per alcuni quasi un difetto che, per giunta diviene motivo di scherno. In una televisione dove si marcano le differenze: “Anche il difetto può diventare un elemento distintivo. Ma io ci ho sofferto, E quando colleghi come la Gruber ci scherzano e mi scimmiottano, ci resto male“. Una confessione dolorosa, rilasciata al settimanale Chi e riportata da today.it, una ferita che non riesce a cicatrizzarsi, proprio perché c’è sempre qualcuno, qualche collega, che ama riaprirla…

Continua ad essere Fuori dal coro

Mario Giordano la sua professione continua ad esercitarla, alla sua maniera. Scrivendo e parlando. La sua trasmissione, Fuori dal coro, continua ad attirare consensi ed ascolti. Lui continua a dire la sua, utilizzando la sua voce, quella che, a qualche suo collega, fa spuntare un sorrisino ironico.

Quando ha debuttato davanti alle telecamere nel ruolo del Grillo Parlante, nel Pinocchio di Gad Lerner, era il 1997. Esattamente venticinque anni dopo Mario Giordano è ancora in televisione, forse perché è davvero l’unica Voce Fuori dal coro.

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